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Regione Lombardia: “Approvata la disciplina per affidamento in concessione dei bacini lombardi”

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ASSESSORE: 80.000 PESCATORI IN LOMBARDIA. VOGLIAMO COINVOLGERLI NELLA GESTIONE DELLE ACQUE 

“In Lombardia sono circa 80.000 i pescatori sportivi che si dedicano alla propria passione e al mantenimento dell’ecosistema. Lo scorso anno abbiamo stabilito e semplificato le regole di pesca per ogni bacino, ora vogliamo avere una gestione che sia efficace nei controlli, rapida nell’attuazione degli interventi ittiogenici e volano di turismo e occupazione locale e intendiamo coinvolgere anche le associazioni”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi. Ieri la giunta regionale lombarda ha infatti approvato la nuova Disciplina per l’affidamento in concessione dei Bacini di Pesca. I bacini di pesca attualmente riconosciuti in Regione Lombardia sono 14: Oltrepò Pavese, Asta del fiume Po, Ticino Terdoppio Sesia Agogna, Lambro Olona, Verbano Ceresio e Lario, Adda sub-lacuale, Valle Brembana, Valle Seriana, Oglio, Valle Camonica, Valle Trompia Valle Sabbia e Benaco, Mincio, Provincia di Sondrio, Sebino.

Il procedimento ha per oggetto l’affidamento in concessione, con riguardo alla pesca dilettantistica ricreativa e sportiva, della totalità dei corpi idrici ricompresi all’interno di ogni singolo Bacino di pesca, al fine di conseguire una gestione ottimale della pesca e assicurare la tutela dell’ittiofauna e degli habitat acquatici, fatta eccezione per il Bacino n. 13 di competenza della Provincia di Sondrio, e ad esclusione delle acque gravate da diritti esclusivi di pesca di natura privatistica e usi civici, nonché delle acque già oggetto di concessioni vigenti, fino alla relativa scadenza.

“Chiaramente i concessionari dovranno occuparsi di ripopolamento ittico, di salvaguardia e miglioramento della fauna ittica, di valorizzazione dell’habitat acquatico, di iniziative divulgative e didattiche e di gestione attività garistiche. Del resto, sono proprio i pescatori ad avere interesse nella salvaguardia della fauna autoctona e dell’ecosistema per questo vogliamo che siano loro, tramite le loro associazioni, preferibilmente in collaborazione con gli enti locali, a gestire le acque interne valorizzando il grande ruolo ecologico ed economico della pesca sportiva” aggiunge Rolfi.

L’istanza potrà essere presentata da Comuni, Comunità montane, Associazioni qualificate di pescatori dilettanti ricreativi o associazioni di pescatori professionisti. Sarà possibile presentare progetti anche tra aggregazioni di soggetti sopracitati. In questo caso potranno far parte di tali aggregazioni le associazioni piscatorie non qualificate, interessate a partecipare alla gestione del bacino. Nei prossimi mesi, sulla base dei criteri e della procedura deliberati, verrà aperto un bando per ogni bacino di pesca contenente i requisiti di dettaglio per effettuare la scelta dei candidati. Chi presenta il progetto dovrà dimostrare di avere capacità tecnico organizzative in relazione alla struttura (sede e organigramma e pregressa esperienza), personale di vigilanza ed esperti in ambito ittico. Il procedimento per il rilascio delle concessioni prende avvio a partire da 15 giorni successivi la pubblicazione del Decreto sul Burl. La concessione ha una durata di 5 anni ed è  rinnovabile. Verrà dato punteggio più alto ad aggregazione di più soggetti appartenenti a diverse tipologie e a chi dimostrerà di poter fare attività di vigilanza e di ripopolamento ittico superiori al minimo stabilito.