Prendiamo atto in maniera positiva dell’impegno e dei provvedimenti economici finora presi dal Governo nei confronti dello Sport e, in particolare, di tutte le Associazioni affiliate, anche grazie all’intervento diretto
del Dicastero dello Sport.
In sede di programmazione della Fase 2, vorremmo sottoporre alla Vostra attenzione anche la riapertura della pesca sportiva e ricreativa in acque interne e in mare e ciò in considerazione della peculiarità di questa disciplina sportiva, praticata da molte centinaia di migliaia di persone in tutti i fiumi e laghi italiani e negli oltre 8000 km di coste. Questo consentirebbe a tutti gli appassionati di praticare il loro sport prediletto garantendo loro la pratica di un esercizio sportivo sano in totale sicurezza.
La FIPSAS gestisce direttamente, in esecuzione di oltre duecento contratti di concessione di tratti di fiumi e laghi, migliaia di spot di pesca e, indirettamente, per il tramite delle associazioni che li hanno in gestione,
migliaia di laghetti di pesca sportiva. L’accesso a tali aree è esclusivamente permesso ai tesserati FIPSAS per cui può essere contingentato secondo le direttive imposte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e
attuate dalla Federazione.
Inoltre, la pratica della pesca sportiva e ricreativa si svolge con modalità che consentono il distanziamento sociale in quanto sono previste postazioni con una distanza di almeno cinque metri tra ciascun singolo pescatore, si pratica in ambiente aperto e in assenza di contatto diretto tra pescatori e tra pescatori e addetti alla sorveglianza degli impianti, anche in virtù della possibilità di effettuare tesseramenti e permessi online. In considerazione della situazione conseguente al COVID-19 saranno, quindi, messi in atto tutti gli accorgimenti previsti dalla normativa in materia di prevenzione.
La riapertura contingentata degli impianti federali di pesca sportiva e ricreativa garantisce una ripresa sana alla vita normale da parte di tutti i praticanti che attendono con grande trepidazione tale possibilità.
E’ infatti importante e sicuramente da prendere in considerazione l’indotto del settore che questi praticanti mettono in moto: indotto che comprende, oltre alle spese direttamente effettuate dai pescatori, anche la catena di aziende e negozi che producono e vendono articoli per la pesca sportiva e ricreativa e la nautica, pari a circa 3 miliardi di euro all’anno.
Per quanto attiene la pesca sportiva e ricreativa praticata in mare, la Federazione propone che il Ministero ne consenta l’attività a coloro che sono in possesso del permesso obbligatorio gratuito emesso dal Mipaaf.
La FIPSAS si rende disponibile nei confronti del Governo e, in particolare, dei Dicasteri dello Sport e della Agricoltura (che hanno la delega sulla pesca sportiva e ricreativa) a rendere graduale e organizzata la ripresa dell’attività anche grazie ai dati in possesso della Federazione e del Mipaaf. Si potrebbe ipotizzare, a titolo esemplificativo, una apertura scadenzata per regioni e con turnazione alfabetica per cognome divulgata anche attraverso i canali istituzionali di informazione e i social della Federazione (www.fipsas.it,
www.facebook.com/fipsas1942, www.twitter.com/fipsas1942, www.instagram.com/fipsas1942 e il TG FIPSAS in onda sul canale 811 di SKY).
La FIPSAS, in quanto Ente che svolge servizio di volontariato in qualità di Associazione Nazionale Riconosciuta dal Dipartimento di Protezione Civile, è inoltre sempre rimasta operativa sul fronte dell’emergenza COVID-19. Per questo motivo si mette a disposizione del Governo e dei Ministeri di
riferimento con tutta la sua struttura poiché presente in modo capillare sull’intero territorio italiano con 21 Comitati regionali, 105 Comitati e Sezioni Provinciali e oltre 3000 Associazioni Sportive affiliate.
Distinti saluti
Il Presidente FIPSAS
Prof. Ugo Matteo