È stato sottoscritto nella matinata de 29 giugno a Isola Serafini, sul territorio comunale di Monticelli d’Ongina (Piacenza), il protocollo d’intesa triennale per il controllo della pesca illegale nel Bacino del Fiume Po tra le Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, le prefetture di Milano, Torino, Venezia e Bologna e l’autorità di bacino del fiume Po.
Il Po ha subito nel corso degli anni forti pressioni antropiche che hanno contribuito a una semplificazione della biodiversità ittiogenica e in particolare la rarefazione di specie autoctone come lo storione e l’anguilla. Si è registrato inoltre un aumento di specie aliene invasive che hanno ulteriormente ridotto la presenza di specie autoctone e protette.
“Purtroppo è in progressivo aumento la pesca illegale, anche ad opera di bande organizzate di stranieri – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – e intendiamo contrastarla lungo tutta l’asta del fiume Po. Ci siamo impegnati a portare a termine un regolamento comune di pesca che assicuri modalità di prelievo univoche semplici e conservative in modo da evidenziare inequivocabilmente la pesca illegale. Questo accordo prevede anche un potenziamento delle Forze di Polizia provinciale e locale anche con adeguamento delle attrezzature per il controllo notturno e la navigazione in alveo. Sarà necessario coordinare in questo anche i pescatori sportivi, le loro associazioni e i guardia pesca, che possono essere deterrente contro il bracconaggio” ha aggiunto Rolfi.
Il documento prevede anche il monitoraggio dei punti di imbarco pesca, sbarco e sosta degli automezzi di appoggio e, a medio termine, il potenziamento delle dotazioni in uso alle forze di Polizia provinciale, locale e di vigilanza ittica volontaria, come automezzi, natanti e relativi carrelli, visori notturni ed un budget su base annuale per la manutenzione.
“Ora bisogna accelerare su un regolamento comune per il Po nonché sulla individuazione di una modalità unitaria di gestione per assicurare a un ecosistema unico una gestione efficace, individuando un soggetto specifico, per difenderlo e valorizzarlo nel modo adeguato” conclude Rolfi.