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L’Associazione Pescatori di Bergamo ringrazia l’Assessore Gianni Fava per l’interesse e suggerisce nuove indicazioni sui ripolamenti

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Gentilissimo Sig. Giovanni Fava,
Grazie! Con piacere ho ricevuto la Vs del 14/08/17 che ho pubblicato sul nostro sito.
Finalmente (è proprio il caso di dirlo) qualcuno si sente in dovere di prendere in mano la
questione pesca anche perché sul territorio è rimasta solo la FIPSAS e sono francamente
stanco che i pescatori ci accusino di immobilismo quando in realtà siamo stati i soli ad avere
delle attenzioni verso il mondo della pesca bergamasca, ma da soli possiamo fare ben poco.
Tornando alla questione ripopolamenti/incubatoi colgo l’occasione per evidenziare alcune possibilità/criticità che si potrebbero affrontare assieme. Nei Nostri incubatoi disponiamo di riproduttori di trota lacustre, salmerino alpino e trota marmorata sufficienti per tutta la provincia di Bergamo.
Inoltre da parecchi anni sosteniamo (prima con il contributo della Provincia ed ora autonomamente gravando sul nostro bilancio) il progetto “Alla scoperta dei fiumi e dei laghi bergamaschi” attraverso il quale entriamo con i Nostri volontari nelle scuole per parlare della natura e della bio-diversità (non di pesca) e per completare il ciclo legato al progetto le scolaresche vengono portate a visitare il Nostro incubatoio didattico di Albino dove teniamo
riproduttori di trota fario/iridea solo a scopo didattico.
In effetti da 5/6 anni l’ufficio pesca provinciale ha preferito puntare sulla trota fario mediterranea di cui acquistava le uova necessarie che sviluppavamo negli incubatoi. E’ una trota a crescita più lenta ma più rustica che ben si adatta anche ai corsi d’acqua minori e nel volgere di alcuni anni la popolazione dei torrenti è ora prevalentemente costituita da pesci di questo ceppo. Questa è la situazione allo stato attuale di Bergamo.
Ho visto il piano di ripopolamento previsto dal bando regionale (se fosse quello definitivo) e, nel solo spirito di collaborazione, mi sento di dover esprimere le seguenti perplessità:
– Perché è prevista l’immissione di trotelle di marmorata solo a Brescia?
– Perché è previsto per Bergamo il ripopolamento con 100.000 trotelle di fario e a
Brescia con 400.000?
– Perché è stata eliminato il ripopolamento con anguille (specie certamente in difficoltà)
prevedendo un ripopolamento di pesce persico di cui non si capisce il bisogno?
Ovviamente le trotelle di fario saranno del ceppo atlantico vanificando tutti gli sforzi e la teoria fatta negli ultimi anni a Bergamo. Ritengo però importante mostrare la presenza della Regione e quindi non rimettete in discussione quanto fatto con conseguenti ulteriori ritardi ma cercate di ripopolare in autunno.
Per il rapporto tra le due istituzioni al fine di valutare un’eventuale collaborazione, pur comprendendo tutte le difficoltà burocratiche legate alla concessione di contributi, propongo un solo ragionamento: le 500.000 trotelle che intendete acquistare al costo che emergerà dalla gara si producono tenendo in stabulazione dieci quintali di riproduttori. Considerando costo zero del Nostro personale, il costo effettivo è di circa € 5.000 (più altri € 5.000 per
concessione acqua e burocrazia varia).
Pur comprendendo come all’impianto burocratico spesso non importa quanto si spende (mica sono soldi loro) ma solamente non avere problemi, credo che una differenza di costo simile meriti qualche approfondimento.
Spero di poterLa incontrare personalmente per poter ragionare della questione, poiché dalla Sua mail ho avuto l’impressione che sia appassionato ed interessato alla questione e non la viva come un “problema”.
Sarei felicissimo di poterLe mostrare personalmente l’incubatoio didattico di Albino per darLe un’idea della Nostra dedizione e passione al mondo della natura e della pesca.
Con cordialità.
IL PRESIDENTE
Imerio Arzuffi