Nei giorni dell’emergenza e del lockdown siamo stati in prima linea con un lungo lavoro nelle acque della provincia di Bergamo per ripopolarle con trote nate negli incubatoi. Il grande impegno è stato quello delle guardie volontarie dell’Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas, che ha risposto presente al piano semine autorizzato da Regione Lombardia con il decreto 4072 dell’ 1 aprile e ormai giunto agli sgoccioli.
Il piano ha permesso l’immissione di novellame proveniente da incubatoi di valle di trote marmorate e fario: attualmente è stato completato all’80% e mancano solo l’alta Valle Brembana e qualche valletta. Le trote marmorate sono state immesse nel fiume Brembo da Lenna a Canonica d’Adda (100mila avannotti), nel fiume Serio da Casnigo a Nembro (30 mila); le trote fario sono state invece liberate nel Brembo e in tutta la sua Valle con 125mila esemplari, 10mila nei laghetti alpini, 63 mila in tutta la Valle Seriana e 23 mila negli affluenti del Sebino e in Valle Cavallina. Le condizioni di piena a novembre non hanno consentito il recupero di riproduttori selvatici nei fiumi e di conseguenza le uova utilizzate provenivano dai riproduttori a disposizione nelle vasche degli incubatoi. “E’ stato un anno eccezionale per il materiale prodotto nelle strutture da noi gestite e immesse nei fiumi e torrenti della provincia -spiega il Presidente di Fipsas Bergamo Imerio Arzuffi-. La natura in questo periodo si è ripresa i suoi spazi e lo abbiamo verificato insieme ai nostri volontari. Le piogge di giugno non hanno fatto bene al materiale immesso, che speriamo abbia avuto il tempo per ambientarsi: penso che si dovranno rivedere le tempistiche di immissione negli anni futuri. L’emergenza Covid 19 ci ha costretto a muoverci sul territorio solo con le nostre guardie, dovendo riunciare ai volontari delle società e alle persone che si sono dimostrate interessate. Ringraziamo tutti i gestori degli incubatoi e le guardie volontarie, che hanno svolto in modo egregio il loro compito, frutto di una grande passione” Dal 15 aprile il gruppo di una decina di guardie sulle 20 a disposizione del coordinatore Giampaolo Casari, ha così prelevato il materiale dagli incubatoi di Albino, San Pellegrino, San Giovanni Bianco, Camerata Cornello, Ornica e iniziato il loro lavoro: sul territorio l’ interesse alla tutela delle specie ittiche sta crescendo e nei prossimi mesi l’Associazione Pescatori di Bergamo organizzerà un corso per nuove guardie, rimandato a data da destinarsi a causa del Covid 19.